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Ritornano i Caffè letterari di Nausicaa. La cultura della solidarietà. Presentazione del libro: Il misterioso vaso di Koumì, di don Salvatore De Pascale.
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Ritornano i Caffè letterari di Nausicaa. La cultura della solidarietà. Presentazione del libro: "Il misterioso vaso di Koumì", di don Salvatore De Pascale
Intervengono: Annamaria Campobasso (presidente dell'Associazione culturale Nausicaa) Francesco Strippoli (giornalista del "Corriere della Sera") Don Salvatore (autore del libro "Il misterioso vaso di Koumì") John Mary - Mamba: i bambini e le magie dei suoni d'Africa
Sabato 31 gennaio si è svolto il primo incontro della 2° edizione dei Caffè letterari organizzati dall'Associazione culturale Nausicaa. Il tema: "La cultura della solidarietà" interesserà gli incontri che si svolgeranno durante l'anno 2009. Nella calorosa cornice del Caffè Viveur i suoni dei Jambé, le magiche melodie dell'Africa ritmate dal gruppo Mamba dei bambini guidati da John Mary hanno reso da subito suggestiva l'atmosfera dell'incontro. Ha aperto i lavori Annamaria Campobasso, presidente dell'Associazione culturale Nausicaa, che ha spiegato il senso di questa iniziativa e i motivi ideali di questi incontri che vogliono portare la cultura alla gente e lo fanno producendo cultura nei luoghi della gente. Ha poi affrontato il tema della serata: "la cultura della solidarietà", usando non bei paroloni o formulazioni astratte, ma esempi concreti di cui la sua associazione ha dato in sette anni di operato sul territorio forme constatabili. C'è un'evidente esigenza di "educarsi ed educare alla vera solidarietà". A quella solidarietà che è da intendersi come ascolto, attenzione, disponibilità, condivisione, presenza, partecipazione. Solidarietà come tempo da dedicare agli altri. Tempo prezioso, poiché il tempo dedicato agli altri diventa "lo spazio dell'amore" (don Tonino Bello). E' per questo che l'Associazione merita dell'attenzione: nei suoi sforzi, nei suoi impegni c'è sempre desiderio di tanta solidarietà e di fare un buon uso dello spazio dell'amore. Ecco da dove nascono iniziative come "Triggiano in bicicletta". Pedaliamo per comprare giostrine ai nostri bambini affinché possano avere dei luoghi di incontro per socializzare e per giocare. "La felicità è un viaggio che comincia da piccoli". La scuola di scacchi (organizzata da Michele Mastrolonardo, Vito De Ceglie, Nicola Nitti e Alberto Pontecorvo), oltre al desiderio di far conoscere il nobile e intelligente gioco degli scacchi, evidenzia il piacere di tanta solidarietà. Nausicaa con l'aiuto degli amici Franco De Nicolò e Vincenzo e Rocco Lombardi ha cercato di creare un luogo di grande calore umano per tutti coloro che cercano di allontanare i momenti di solitudine. "La solitudine è la peggiore malattia del secolo". L'amica Katia Ardito ha donato all'associazione in comodato d'uso una struttura di 500 mq, circondata da tanto verde. Si creerà un teatro, un centro d'ascolto, momenti culturali, ricreativi; si darà ospitalità a tutti coloro che vogliono esprimere solidarietà. Non è questa forse la vera e concreta solidarietà? L'apertura dei Caffè letterari con il libro di don Salvatore, altissimo esempio di solidarietà umana, è apparso alla presidente emblematico e perfettamente confacente allo spirito di questi incontri. la parola è stata data al giornalista del "Corriere della Sera" Francesco Strippoli, che ha presentato e condotto l'incontro in maniera magistrale. Mai un giornalista era riuscito a interpretare e a esporre in maniera così opportuna e appropriata i vari messaggi che il resoconto del viaggio in Burkina Faso ha voluto dare. Ha esposto e affrontato tematiche delicate come la poligamia, la circoncisione ai bambini, la triste pratica dell'infibulazione delle donne, pratiche di natura tribale commista alle tradizioni di questo popolo. Il nostro don Salvatore, che non ha ben definito se il suo viaggio è stato fatto da turista, viaggiatore o pellegrino, ci ha restituito con la sua scrittura uno spaccato di vita sociale, familiare e religiosa di una civiltà diversa dalla nostra. Diversa ma non per questo discutibile. E' ormai consuetudine dell'uomo occidentale sentirsi depositario della "cultura" ("civiltà") e dunque considerare tutto ciò che è diverso dai suoi usi e costumi "non-cultura". E' un avvicinarsi agli altri sbagliato. Don Salvatore parla di impoverimento e non di povertà di queste società, che però evidenziano tanta dignità, compostezza e orgoglio. Viene quasi spontaneo chiedersi se i veri poverini non siamo forse noi. Loro sembrano essere padroni del loro tempo... sembrano capaci di scandire il proprio tempo e controllarlo. Invece noi? Corriamo, corriamo, ma verso cosa? E di don Salvatore che dire? Non finisce mai di sorprenderci, e soprattutto entusiasmarci. Alla sua tenacia, alla sua grande umanità, alla sua dialettica eravamo abituati ma onestamente non eravamo preparati al suo grande piglio oratorio. Con il suo intervento è riuscito a calamitare l'attenzione del numerosissimo pubblico che ha seguito con tanta attenzione questo incontro. Il progetto di gemellaggio tra le comunità della parrocchia di San Giuseppe Moscati e il villaggio di Koumì, nato dall'amicizia con don Jean Baptiste Senon, che ha portato alla costruzione di due pozzi d'acqua per l'ospedale e per la scuola, l'acquisto di arredi ospedalieri, di pannelli fotovoltaici per erogare energia elettrica sono alcuni degli obiettivi realizzati da don Salvatore. Con i proventi della vendita del libro saranno realizzati altri progetti. Il diario che nasce dalla spontanea spinta del suo cuore, dall'urgenza, dall'esigenza di dover documentare l'esperienza di un "cammino" di un uomo che si avvicina al fratello, è riuscito a trasmetterci il "mal d'Africa", che per lui è sinonimo di "mal d'amore". La serata si è conclusa con diversi interventi, domande, riflessioni (professor Di Cillo, il poeta Peppino Zaccaro, Pasquale) che hanno arricchito l'incontro. John Mary Buwule ha parlato di alcuni aspetti della cultura africana. Ma il mistero intorno al perché si parli del vaso di Koumì è rimasto... anzi, è diventato più fitto... Anche se... ma sì, adesso i vasi di Koumì che sono fuori ogni abitazione ognuno di noi può riempirli con quello che riterrà opportuno: speranza, amore, fratellanza... solidarietà. Con i ritmi dei tamburi dei Mamba e con i ringraziamenti del presidente di Nausicaa all'assessore alla cultura Maria Teresa Volpe, a Sandro Cataldo per la sua squisita ospitalità nel caffè Viveur all'amica Dora Ranieri, titolare di Cartoon Store, che ha omaggiato i piccoli Mamba, all'amica Nuccia Giannelli titolare di "Opera Prima", che come ormai da tradizione regala tazzine da caffè da collezione ai relatori che per solidarietà offrono la loro grande professionalità. Grazie a tutti. Un'atmosfera gioiosa, armoniosa, la presenza di grandi competenze hanno decretato sicuramente il successo e il raggiungimento del vero obiettivo di questo incontro: conoscere il bello della solidarietà attraverso una persona speciale: don Salvatore. Complimenti ad Annamaria Campobasso, organizzatrice dell'evento. Mi piace concludere questa ampia documentazione della serata con una citazione della presidente a proposito dei tanti progetti di Nausicaa finalizzati alla solidaretà. "Voi pensate che in tutto questo ci sia dell'utopia? Forse... ma l'utopia cos'è? E' come l'orizzonte: ti avvicini di dieci passi e si allontana di dieci passi. Ti avvicini di due passi e si allontana di due passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora a cosa serve l'utopia? A questo: per continuare a camminare".
Ringraziamenti: Tmland Triggiano democratica Tonia Caldarulo "Il Corriere della Sera" - Francesco Strippoli "La Voce" - Fernando Cagnazzo |