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NO ai F35
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Sabato 25 febbraio 2012, raccogliendo l'appello nazionale "100 piazze contro gli F35", anche a Bari il Coordinamento cittadino per la Pace organizza un presidio in via Sparano (davanti alla Chiesa S.Ferdinando) dalle ore 10,00 alle ore 22,00, con volantinaggio, raccolta di firme e animazione di strada. L'intento è quello di sensibilizzare la cittadinanza circa l'adesione del nostro Paese al programma che prevede l'acquisto di un elevato numero di micidiali cacciabombardieri d'attacco F 35, per un impegno economico che oscilla tra i 15 e i 20 miliardi di euro, evidenziando l'assoluta inopportunità di questa spesa in un momento drammatico come quello attuale e più in generale, sollecitando un drastico ripensamento sull'intero complesso della spesa militare, assolutamente sovradimensionata rispetto alle esigenze di un paese che non ci risulta essere in guerra con nessuno.
Il presidio di sabato 25 sarà preceduto il giorno 24, alle ore 12,00, da una conferenza stampa del Coordinamento con il Sindaco Michele Emiliano, presso la Sala Giunta del Comune di Bari
A seguire il testo del volantino:
Il nostro Paese intende acquistare un elevato (90–131 ?) numero di cacciabombardieri d’attacco F-35 JSF. Un impegno economico tra i 15 e i 20 miliardi di euro (pari all’ultima manovra economica), senza contare le ulteriori spese per la loro costosissima manutenzione. Altri Paesi partecipanti al programma - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli stessi Stati Uniti capofila! - hanno sollevato dubbi e stanno fortemente rivedendo la propria partecipazione. In una fase drammatica come quella che stiamo attraversando, caratterizzata da drastici tagli alle spese sociali, alle pensioni, alle retribuzioni ci sembra a dir poco immorale un impegno economico così ingente per l’acquisto di strumenti di morte. Per questo noi diciamo: NO allo spreco di risorse per aerei da guerra sovradimensionati e contrari allo spirito della nostra Costituzione (art. 11) SI all’utilizzo di queste ingenti risorse per le necessità vere del Paese: rilancio dell’economia, ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali, cura del territorio in funzione preventiva, sostegno all’occupazione, investimento per nuove scuole, nuovi asili, per la ricerca e l’Università, miglioramento delle condizioni di cura sanitaria.
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