IN APNEA COME SARDINE
di Salvatore Capotorto
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pendolari sardine
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La società Pesa alla quale furono commissionati i nuovi convogli ferroviari da parte della Sud-Est, molto probabilmente, recuperando informazioni su chi fossero i committenti, decisero in fase progettuale, di fornire motorizzazioni più prestanti. Avevano intuito che qui da noi la parola d'ordine è "risparmiare" su tutto, tranne sugli stipendi dei dirigenti, ma sul resto occorre risparmiare. Anche sul numero delle corse. Intuirono immediatamente che i treni dovevano trasportare molte più persone di quanto ne potessero accogliere. Non sono bastati anni di valutazione e statistiche per capire se occorre aggiungere una corsa in più, negli orari di maggior utilizzo. Salire a bordo è diventato una impresa, occorre possedere un certificato di sana e robusta costituzione per non rischiare di svenire "in piedi". Si, proprio in piedi poiché non è consentito accasciarsi per terra visto il poco spazio a disposizione disponibile. Entrare alle 7 di mattina (ma ovviamente anche in altri orari) significa che si è possessore almeno del brevetto di apnea di primo grado. E' totalmente assente l'aereazione artificiale, i finestrini sono sigillati e solo dopo diverse proteste rivolte ai macchinisti, si riesce a ottenere qualche beneficio. Ogni giorno, occorre sperare che quel minuscolo spazio vitale a te destinato, non sia accanto a qualcuno che per la fretta non si sia dimenticato di lavarsi. E' il caso di dire che sui treni della Sud-Est, l'aria è veramente amara.
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04/11/2014 |
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