UNA PICCOLA REALTA’, MA CON IL CUORE GRANDE.
di Simona Ingrosso
La Mensa Sociale di Triggiano da oltre dodici anni al servizio dei più bisognosi.
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In una società dove la parola d’ordine è “individualismo”, esiste a Triggiano un piccolo mondo dove ci si prende cura dei più bisognosi. Dal 1995, dopo una serie di difficoltà la signora Ketty Affatato, con un gruppo di collaboratori-amici, ha fondato l’associazione di volontariato “Divina Misericordia” che gestisce la Mensa Sociale di via Delle Mura, che tutti i giorni, dalle 13 alle 14.30, fornisce a tutti i bisognosi un pasto caldo e un po’ di compagnia.
Quando è stata istituita questa associazione? L’associazione è stata istituita 8 marzo del 1995, all’inizio, prima di trovare un locale adeguato alla mensa ci si riuniva a casa mia.
Quante persone vengono qui ogni giorno per usufruire del vostro servizio di mensa? Normalmente serviamo una ventina di pasti al giorno, più o meno quindici qui e gli altri le portiamo a domicilio, soprattutto ai più anziani che non hanno la possibilità di muoversi e venire fin qui.
Quante persone lavorano in questa struttura? A parte me e un' altra signora, che siamo qui tutti i giorni, gli altri si alternano con turni da due persone. Per lo più sono volontari o ragazzi che fanno il servizio civile.
Cosa significa gestire una tale struttura a livello economico? Beh, le spese sono tante, il comune ci da un finanziamento, ma purtroppo non basta. Solo di affitto paghiamo 250 euro, più luce, gas e acqua che sommati superano i 100 euro, e questo solo di base, poi servono piatti, bicchieri, posate e ovviamente le provviste di alimentari. Senza contare il fatto che in qualsiasi momento si può rompere qualcosa.
Come riuscite a coprire le spese? Con le offerte che i benevoli ci fanno oppure organizziamo delle cene di beneficenza o delle manifestazioni teatrali, ma comunque non sempre bastano perché c’è sempre bisogno.
La popolazione di Triggiano partecipa alla vostra iniziativa? Nell’ultimo periodo si, ci portano qualcosa e sono molto disponibili. Per esempio ogni mattina ci arriva il pane e comunque, chi può e quando può, porta un po' di roba.
Ma la signora Ketti non si ferma qui, perché nel cuore c’è un altro progetto che vorrebbe realizzare: creare una sorta di dormitorio in cui accogliere tutte quelle persone che non hanno una casa, ma per fare questo c’è bisogno dell’aiuto di tutta la comunità triggianese. Si possono fare offerte di denaro, si può contribuire con il 5 per mille dell’IRPEF o più semplicemente si può portare alla associazione qualsiasi cosa possa essere utile ad una mensa, dalla pasta ai piatti di carta, perché anche il più piccolo gesto può essere utile a mandare avanti un’iniziativa così importante.
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05/05/2007 |
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